La pesca è originaria della Cina, dove l’albero è simbolo di immortalità e il frutto di buon augurio, ricchezza e lunga vita. Fa parte degli alimenti di colore giallo/arancio perché ricco di carotenoidi, molecole con potere antiossidante.
I principi nutritivi delle pesche
Le pesche sono un alimento molto dissetante e rinfrescante, grazie al 90% di acqua contenuta, a fronte di un apporto calorico di circa 27 Kcal/100 g, distribuite per la maggior parte nei carboidrati (9,54 g/100 g, di cui 8,39 g zuccheri semplici – fruttosio -) e per una minima quantità nelle proteine (0,91 g/100 g) e nei grassi (0,25 g/100g); hanno comunque un basso indice glicemico, circa 35, e ciò le include tra i frutti che possono essere inseriti nell’alimentazione di pazienti affetti da diabete, preferibilmente prima dei pasti principali.
Le pesche apportano 1,5 g/100 g di fibra che regola il transito intestinale ed è rappresentata in particolar modo dalla pectina, una fibra solubile che conferisce un effetto discretamente lassativo.
Le pesche e l’apporto di minerali
Il minerale maggiormente presente è il potassio, pari a 260 mg/100 g. L’abbondanza di questo minerale, rispetto alla quasi totale assenza di sodio (3 mg/100 g), assicura al frutto efficacia diuretica e depurativa, proprietà utili per gotta e reumatismi in quanto aiutano a eliminare i liquidi in eccesso e le tossine. Il potassio, inoltre, è un ottimo alleato del sistema cardiovascolare poiché, avendo effetto vasodilatante e rilassando le pareti, diminuisce lo stress circolatorio e, associato al minimo contenuto di sodio, rende le pesche adatte al consumo da parte di soggetti affetti da ipertensione.
Le vitamine contenute nella pesca
Per quanto riguarda l’apporto vitaminico la pesca è riserva di vitamina A, rappresentata da retinolo equivalenti e ß-carotene equivalenti che a livello intestinale vengono trasformati in retinaldeide e quindi assorbiti per essere poi metabolizzati ulteriormente a retinolo, la molecola effettivamente attiva all’interno dell’organismo per quanto concerne i meccanismi della visione e della differenziazione cellulare.
Le pesche, consigli e limiti di consumo
Le pesche sono frutti ben digeribili e, per questo motivo, sono consigliati per chi soffre di turbe delle funzioni digestive, soprattutto perché stimolano la secrezione dei succhi gastrici. Nonostante l’alta digeribilità, non dovrebbe però essere consumata al termine dai pasti perché in associazione a elevate quantità di carboidrati e latticini potrebbe creare fermentazioni fastidiose. Il consiglio utile per tutti è quello di consumarle come “spezzafame” circa mezz’ora prima dei pasti.